Charles Henry e la Ricerca Psichica
Luce e Ombra 1930 pp.98-100
Il numero di gennaio-febbraio dei « Cahiers de l’étoile » è interamente dedicato alla memoria di Charles Henry, grande e misconosciuto biologo, matematico e fisico da poco scomparso. Il fascicolo contiene scritti di ventidue amici del Maestro, tra i quali si notano Paul Valéry, Paul Signac, Gèorges Bohn, Charles Andry-Bourgeois, insieme ad altri uomini di scienza e di lettere più o meno noti. Le invenzioni e scoperte dell’Henry nel campo fisico e chimico sono molteplici: basterebbe ricordare la legge di diffusione dei vapori attraverso le membrane flessibili, un metodo di sterilizzazione dei vini, una preparazione industriale del solfato di zinco fosforescente, ecc. Alla fisiologia e alla psicologia egli ha arrecato un dinamometro, un audiometro, un cerchio cromatico ed altri ingegnosi apparecchi. Negli ultimi anni della sua vita l’Henry aveva approfondito gli studi sulla catalisi: studi che miravano a trovare in modo sistematico il miglior catalizzatore (alla più bassa temperatura) per ogni combinazione, e che furono disgraziatamente lasciati in tronco. Ripresi, essi porteranno forse ad una completa rivoluzione industriale, specie per quanto concerne i carburanti.
Padrone assoluto com’era delle matematiche, l’Henry ha tra l’altro al suo attivo un sistema psicobiologico, in cui è riuscito ad esprimere numericamente rapporti che sin qui parevano insuscettibili di tale espressione. Questo sistema è esposto particolarmente nei suoi saggi: Psychobiologie et energétique; Rayonnement, gravitation, vie; Essai de généralisation de la théorie du rayonnement; Ce que je sais de Dieu; Vie et survie, ed interessa in gran parte le nostre ricerche. Lo riassumiamo quindi per quanto è possibile servendoci principalmente degli scritti dell’Andry-Bourgeois e dl Fleury, contenuti nel detto numero dei « Cahiers de l’étoile », non senza avvertire che l’argomento, estremamente arduo, non può essere realmente conosciuto se non rivolgendosi ai testi originali che abbiamo più sopra indicati.
Partito dagli studi sulla radiazione integrale con l’ausilio dei radiatori del Kirchoff, realizzando l’isoterma assoluta del corpo nero (risuonatore integrale), per mezzo di sfere cave munite di un minuscolo foro, l’Henry è giunto matematicamente a considerare nell’etere due nuovi piani vibratori invece dell’unico campo elettromagnetico di Maxwell. Questo si comporrebbe di due campi perpendicolari: il campo elettrico, e quello magnetico, solidali tra di loro. L’Henry ha definito questi piani: uno gravitico, che corrisponde all’idea che abbiamo attualmente della materia (teoria elettronica – regno della fisica e della chimica) e l’altro biopsichico, che corrisponde al regno della vita e dello spirito (pensiero). Cosicché esisterebbero tre modi vibratori dell’etere: uno, quello dell’elettromagnetismo, sarebbe in qualche modo il mediatore, l’agente trasmettitore degli effetti dell’energia (o dell’inerzia) nei confronti degli altri due, gravitico e biopsichico. Le masse infinitesimali di questi diversi sistemi elementari di radiazioni eteriche avrebbero tra di loro dei rapporti di numeri interi risolventisi in volume (massa), una frequenza e una radice quadrata della densità del loro ambiente, costituenti delle costanti caratteristiche della qualità di ciascuno. A questi sistemivibratori l’Henry ha dato il nome di risuonatori.
Charles Henry ha potuto altresì constatare:
1° che la massa del risuonatore biologico elementare è tante volte più piccola di quella del risuonatore gravitico elementare quante sono espresse dall’unità seguita da trentatre zeri (10.61, in confronto a 10.28). La massa del risuonatore elettromagnetico sarebbe di 10.10. Altre equivalenze sono date per quanto riguarda i raggi, la frequenza e la densità d’etere;
2° che i sistemi vibratori gravitici ed elettromagnetici bastano perché si compiano i fenomeni di disgregazione che precedono, accompagnano eseguono la morte fisica;
3° che il calcolo (fondato sulla teoria della discontinuità della materia e dell’energia – teoria dei quanti di Plank) dimostra l’indipendenza e la permanenza di risuonatori biopsichici – liberati dalla morte – dalla loro relatività gravitica.
Cosicché lo Henry conclude scientificamente alla perennità della radiazione biopsichica, e quindi implicitamente all’immortalità dell’anima. La sopravvivenza sarebbe la risultante dei risuonatori biopsichici, trasformatisi nell’etere spaziale (elettromagnetico) alla rottura della loro relatività con gli altri risuonatori elementari che si estinguono.
Così l’Andry-Bourgeois, che è riuscito ad esporre in poche pagine il succo di teorie assai astruse, e al cui articolo rimandiamo per maggiori chiarimenti. Il saggio di R. A. Fleury è meno tecnico e più filosofico, e si colora di lirismo indicando le conseguenze incalcolabili che deriverebbero dall’accettazione di queste idee dell’Henry, ancora sub indice. Con i risuonatori biologici, egli scrive, la telepatia e tutta la metapsichica e forse anche lo spiritismo entrano nella scienza. Come, d’altronde, non ravvicinare quei «vibratori vitali » al corpo astrale degli occultisti (il «doppio » degli antichi Egizi) corpo ultratenue e ultraradiante) che, durante questa vita, è l’animatore del corpo fisico, e dopo questa vita l’organismo appropriato all’ambiente della nostra prima sopravvivenza? Come non ravvicinare i vibratori vitali a quella forza virtuale che la tradizione indiana chiama Kundalini e che, partendo dalla base della spina dorsale può, elevandosi fino alla zona encefalica, rendere all’uomo il senso dell’eternità? Le sue affinità con i risuonatori non sono chimere, poiché questi compongono gli strati profondi del nostro sistema neuro-midollo-cerebrale e sono permeati d’anima cosciente… La stupefacente scoperta di Charles Henry, che toglie agli scienziati il diritto di negare ed anche quello di mantenersi neutrali, si ricongiunge quindi alle concezioni più antiche e le giustifica. Per essa la scienza moderna, la scienza rigorosa, si riallaccia all’empirismo intuitivo delle età lontane. Essa si rivolta contro il materialismo che l’ebbe pertanto tempo come sostegno e gli dà il colpo di grazia. Questo, che si burlava della ribellione dei cuori, delle aspirazioni religiose, degli argomenti ontologici, soccombe di fronte ad equazioni inflessibili e ad analisi di superiore acutezza.
Ci limitiamo a queste informazioni sommarie perchè lo spazio non ci consente di svolgere quelle considerazioni che si renderebbero opportune,ed anche perchè ci riserviamo di ritornare sull’argomento quando avremo maggiormente studiata l’opera, ancora piuttosto ermetica, di quest’uomo, cui peraltro anche noi vogliamo sin d’ora rendere omaggio, ravvisando in lui una delle più alte intelligenze della nostra epoca, e, forse, lo studioso che, quasi senza volerlo, portato dalle sue particolari indagini, avrà dimostrato che la ricerca psichica non è cosa vana.