In Luce e Ombra 1929
Nel numero di dicembre della « Zeitschrift fur Parapsychologie », Willy Seidel svolge alcune interessanti considerazioni sui rapporti e sulle analogie che corrono tra arte e medianità; e non tanto riferendosi agli stati di coscienza quali si riscontrano nella creazione artistica, e che per molti versi si apparentano a quelli di certi medium, quanto alle vere e proprie raffigurazioni di fenomeni medianici, quali sono state più o meno inconsapevolmente eseguite da vari artisti, e in particolare da alcuni pittori giapponesi. Il Seidel esamina anche il notevole apporto che i moderni scrittori hanno arrecato alla letteratura occultistica, per diffondersi poi più ampiamente sul curioso « Libro giapponese degli spettri », pubblicato nel 1925, e sulle pitture di artisti quali Sekyen, Kunisada, Toyokuni e Kuniyoshi. Quest’ultimo, ad esempio, morto nel 186o e per conseguenza certamente ignaro, o quasi, di tutto ciò che doveva in seguito costituire l’oggetto della metapsichica moderna, in un suo quadro: « Evocazione degli avi», rappresenta, né più né meno, una seduta medianica. Delle stuoie presso il muro costituiscono una specie di gabinetto »; una donna, la medium, giace in stato di trance, e dal suo corpo si sprigionano due forme materializzate, una delle quali è riunita alla testa della medium mediante un filamento fluidico. Un uomo che è al tempo stesso sperimentatore (evocatore) e testimonio del fenomeno, tiene chiusi gli occhi; i fantasmi hanno quell’apparenza vaga ed evanescente, più di larva che di persona, quale si riscontra in moltissime manifestazioni ectoplasmiche. E la stessa natura ha l’apparizione, sullo sfondo di un muro, di una massa luminosa della quale appena si accennano i contorni, e che rappresenta, agli occhi di un uomo appena desto, lo « spettro di un assassinato ». Caratteri del genere hanno pure alcuni quadri del pittore moderno Cubin. Il Seidel pone giustamente in rilievo l’importanza che potrebbe avere uno studio accurato di questi paralleli, i quali dimostrano. come ciò che sembra a tutta prima fenomeno eccezionale non sia probabilmente che una manifestazione di quel subcosciente, la cui natura e attività, pur essendo ancora così poco conosciute, appartengono nondimeno all’umanità intera.