In Luce e Ombra 1929
Il « Corriere della Sera » dava il 7 e l’8 novembre ampi ragguagli sul misterioso lancio di sassi che ha tenuto per alcun tempo in orgasmo due quartieri della metropoli lombarda. Tra Precotto e Villa San Giovanni, lungo il viale Monza, sta sorgendo una costruzione di due piani, che viene vigilata durante la notte da un guardiano. Questi, certo Felice Bollini, stava per coricarsi, alle ore 22 del 30 ottobre, quando una pioggia di calcinacci e di ciottoli cominciò a cadere sulla sua baracca. Un sasso colpì il Bollini alla testa, ed egli dovette farsi medicare alla Guardia Medica. Intanto il gettito continuava. Le ricerche iniziate da un maresciallo della benemerita e da alcuni militi furono infruttuose, ed anche i carabinieri furono accolti da getti di pietre e di mattoni. Il lancio cessò dopo quattro ore, ma ricominciò la sera dopo alla stessa ora, presente il Bollini, e continuò le sere successive. La costruzione venne visitata ancora completamente da carabinieri e da fascisti, senza risultato, ed anche le case adiacenti furono lungamente ispezionate. Altri operai e un brigadiere dei carabinieri furono feriti, e i sassi continuarono a cadere, senza che i misteriosi lanciatori si mostrassero gran che impressionati dell’apparato di forze spiegato né dei colpi di rivoltella ripetutamente sparati in aria. Dopo l’8 novembre le manifestazioni, che il popolino ha attribuito senz’altro a spiriti maligni, non sembrano più essersi riprodotte.