Arthur Ford, medium chiaroveggente
Luce e Ombra 1931
L’articolo di fondo del n. 1 (gennaio) della « Zeitschrift fur metapsychische Forschung » è dovuto alla penna del celebre violinista Florizel von Reuter, che da lungo tempo s’interessa agli studi psichici, e al quale la stessa professione consente di avvicinare volta a volta i soggetti più interessanti di tutto il mondo.
Il medium Arthur Ford, scrive il v. R., ha 35 anni, e si è reso noto soprattutto per avere indovinato, in stato di trance, il sistema numerico convenzionale adoperato dai famosi illusionisti coniugi Houdini nelle loro rappresentazioni. Le prime esperienze furono da lui compiute col suo amico Fletcher, al tavolino medianico; dopo due anni dalla morte di questi, il Ford ebbe da una medium chiaroveggente una curiosa comunicazione: quella delle prime lettere della parola che aveva contraddistinto la sua « classe » universitaria, insieme all’informazione che un suo amico defunto voleva mettersi con lui in rapporto. Il Ford a tutta prima non comprese il messaggio, e solo alcuni mesi dopo, quando la parola suddetta gli fu comunicata per intero da un altro medium, si rese conto che si trattava del Fletcher, il quale sembrava così voler compiere una promessa che gli amici si erano scambiata in vita. Ancora più tardi, nel Ford stesso si manifestarono delle facoltà medianiche e oggi egli è uno dei più noti medium americani. Di alcune straordinarie prove delle sue facoltà metagnomiche si fa relatore e garante il v. R., e noi riporteremo quelle che ci sembrano più interessanti.
Manifestatasi in una seduta lo « spirito-guida » Fletcher, questi disse che un’ « entità » desiderava far avere un messaggio alla propria madre. Di questa furono dati il nome (« un nome come Gebhardt ») e la residenza (Wiesenburg). L’ « entità » disse inoltre di essere stata un portalettere e di essere morto in guerra in un ospedale di Coblenza; aggiunse che sua madre non stava più a Wiesenburg (la città natale del v. R.); questi chiese se non poteva trattarsi di una famiglia Gebbers, e gli fu risposto affermativamente, con l’aggiunta che la signora di questo nome conosciuta dal v. R. non era la madre del comunicante. Tornato a Wiesenburg, il v. R. seppe che la signora Gebbers era partita; nessuno sapeva alcunché dei suoi parenti. Ma dopo un anno la signora tornò, e il v. R. apprese, attraverso una persona appositamente incaricata, che essa aveva avuto un nipote, ex portalettere, morto in un ospedale durante la guerra. Le dichiarazioni del medium risultarono così completamente confermate, anche per quella parte che non poteva attribuirsi alla «lettura del subcosciente» (fenomeno, d’altronde, non meno «sopranormale» della chiaroveggenza, come ha dimostrato a suo tempo eloquentemente il Richet).
Di un’altra « entità » manifestatasi nella stessa seduta il Ford seppe dire il nome, la nazionalità, le caratteristiche fisiche più minuziose. Di una sua figlia, che il v. R. aveva appena conosciuta, e che non vedeva da molti anni, l’entità diede alcune informazioni precise, aggiungendo che essa abitava attualmente a Zurigo, al numero 10 di una strada il cui nome terminava in « berg » – Tanto le altre informazioni, quanto quest’ultima furono verificate: l’abitazione era Zurichberg, 10.
A un signore che assisteva a un’altra sua seduta, il Ford annunziò la presenza del fratello defunto Julius, insieme a quella di un Jakob che l’interpellato dichiarò di non conoscere. Il medium soggiunse che entrambi erano stati uccisi con un’arma da fuoco. L’interpellato persisté nella sua dichiarazione, e solo più tardi la moglie lo informò che il cocchiere ucciso in Russia con Julius, durante la rivoluzione, si chiamava Jakob.
Nella stessa seduta il Ford disse a una signora: « Sua madre è qui, e conduce con sé una sorella » – La signora dichiarò che sua madre non aveva avuto sorelle, al che Ford replicò: « Ella è in errore. La sorella morì bambina ed è cresciuta nel mondo spirituale. Sua madre l’ha condotta con sé a scopo d’identificazione, perchè nessuno dei parenti sa nulla al riguardo » Dopo alcune settimane l’interpellata apprese da un vecchio zio che sua madre aveva avuto, infatti, una sorella, morta in tenera età.
Il v. R. ricorda inoltre le notevoli doti del Ford quale medium «psicometra » e conclude affermando ch’egli è oggi uno dei migliori soggetti d’esperienza di cui possono disporre gli studiosi.
Emilio Servadio