Esiste una medianità indotta?
Luce e Ombra 1933
Sotto questo titolo il prof. Johannes Kasnacicli pubblica un interessante « excursus » teorico (Gibt es eine Injluenzmedialitat?) nel fascicolo I (gennaio 1933) della Zeitschrift für Parapsychologie.
Il Kasnacich comincia col ricordare, a puro titolo di confronto materiale, i fenomeni d’induzione magnetica, di magnetizzazione temporanea o permanente di pezzi metallici prima non magnetici, ecc. Si sofferma in particolare sulla distinzione tra la magnetizzazione temporanea e quella più o meno permanente, per estendere poi il problema alla medianità: può questa facoltà «trasmettersi»? e, in caso affermativo, si tratterà sempre di trasmissione temporanea, o potrà darsi che questa divenga permanente?
Circa il problema generico della «induzione» medianica, il Kasnacich non ha dubbi. Egli comincia col citare i casi in cui a persone non dotate di facoltà medianiche venne trasmessa temporaneamente da un medium la dote dell’incombustibilità (il K. cita a memoria, e dichiara di non ricordare i termini precisi di un noto caso del genere: si tratta evidentemente delle esperienze con Home descritte nella rara opera di Lord Adare, Experiences in spiritualism with D.D. Home, Londra, 1869; tanto a Lord Adare quanto a Mr. Hall venne trasmessa per qualche momento da Home la facoltà di entrare in contatto con carboni ardentissimi senza risentirne conseguenze). A questo esempio di « medianità indotta » il Kasnacich ne fa seguire un altro, tratto dalla sua esperienza personale; egli ricorda che durante le proprie sedute con la medium Silbert, riferite nel 1930 e nel 1931 dalla « Zeitschrift für metapsychisehe Forsehung », ebbe occasionalmente a constatare come alcuni dei fenomeni luminosi presentati da questa medium si estendessero alla di lui persona, benché egli, Kasnacich, non avesse mai presentato, nè presentasse di poi, alcuna particolare facoltà medianica.
Questi, osserva il Kasnacich, sarebbero esempi di medianità indotta temporaneamente. Ma con la stessa medium Silbert si è dato il caso di una trasmissione permanente. La signora Silbert, infatti, trovandosi a Londra ad assistere al « College McKenzie» (si tratta evidentemente del British College of Psychic Science) ad una seduta della medium inglese S., venne insistentemente pregata da questa affinché le cedesse « la sua luce ». Giova notare che tra i più cospicui fenomeni della medium Silbert vi era anche quello di «scritte» luminose, in cui si esprimevano veri e propri messaggi di ordine medianico. Orbene, avendo la signora Silbert annuito alla richiesta della medium inglese, il corpo di questa cominciò nella stessa seduta a emettere luminosità sempre più intense, e tale dote sembra le sia rimasta, mentre la Silbert ha perduto del tutto la facoltà di manifestare « Scritte » di luce, e ha visto affievolirsi notevolmente, in genere, le sue manifestazioni luminose.
Il Kasnacich termina richiamando l’attenzione dei metapsichisti su queste « trasmissioni »; e circa questo punto, siamo in tutto d’accordo con lui. Quanto al resto, invece, ci permetteremo alcune brevi osservazioni.
Anzitutto avanziamo qualche riserva sull’autenticità dei casi citati: riserva prudenziale e doverosa, in quanto si tratta di fenomeni di un grado assai elevato; e in quanto noi non abbiamo al riguardo una documentazione precisa e convincente. Forse, della breve serie, il caso più ammissibile è quello riferito da Lord Adare; e per la semplice ragione che Home ha presentato fenomeni del genere anche dinnanzi a William Crookes, che se ne è reso garante.
In via subordinata osserviamo poi che nei casi citati la dimostrazione dell’Influenzmedialitat non si raggiunge: non si ottiene, cioè, la prova che alle persone in causa venisse estesa una vera e propria medianità. Infatti: nel caso di Lord Adare e di Mr. Hall col medium Home è detto esplicitamente che il medium mantenne il proprio contatto con i carboni ardenti e con le mani (Lord Adare) o i capelli (Mr. Hall) dei soggetti delle esperienze. Scrive Lord Adare: « tenemmo il carbone acceso racchiuso tra le nostre quattro mani; sentii appena un po’ di calore » (op. cit., p. 68). E quindi molto più logico pensare (ove si voglia escludere l’ipotesi del trucco) che il medium Home abbia potuto influenzare direttamente, cl proprio contatto, o il carbone ardente o l’epidermide di Lord Adare e di Mr. Hall, anziché supporre che una generica facoltà medianica si sia estesa da Home ai due sperimentatori inglesi.
Quanto all’estendersi delle luminosità dalla medium Silbert al prof. Kasnacich, ricordiamo che le « luci » medianiche hanno, anche secondo la nostra esperienza, strani decorsi, e che possono manifestarsi anche del tutto staccate dal medium (caso Erto). Nulla vieta, quindi, che la zona in cui si producono possa esser quella delle immediate vicinanze dell’uno o dell’altro dei presenti: senza che perciò questi debba essere diventato medium a sua volta.
E circa l’ultimo caso, quello della trasmissione della facoltà luminosa dalla signora Silbert alla signora S., a Londra, osserviamo, anche in questo caso ammettendo l’accaduto solo in via ipotetica, che qui non poté trattarsi di « medianità indotta » per la semplice ragione che la signora S., cui la Silbert « donò » la propria facoltà luminosa, era anch’essa una medium!
A parte la criticabilità degli esempi scelti dal Kasnacich, è peraltro vero che molte volte un medium si rivela assistendo alle sedute di un altro; nella letteratura metapsichica sono menzionati vari episodi al riguardo, ed è inutile insistervi. Un paio di casi del genere, almeno, ci risultano per esperienza personale, e non li citiamo unicamente per motivi di delicatezza. Pare accertato, ad ogni modo, che la facoltà medianica, se non proprio «trasmettersi» nel senso voluto dal Kasnacich, possa tuttavia essere ridestata dalla presenza di un’altra medianità.
Questo, secondo noi, sarebbe il punto da approfondire, estendendo la questione formulata dall’egregio studioso austriaco. Non escludiamo certo che possano darsi esempi di una vera e propria «trasmissione » nel senso da lui indicato; ma allora potrà aprirsi un altro problema: quello di vedere se questa o quella persona divenuta occasionalmente medium per «induzione»… non lo fosse già potenzialmente prima! Si ricade cioè nel problema più generale da noi formulato, che potrebbe poi a sua volta estendersi a quello dell’appartenenza o meno delle facoltà medianiche, latenti o sviluppate, trascurabili o eccezionali, all’umanità tutta intera.