Fenomeni luminosi e di « scrittura diretta » con la medium Silbert
Luce e Ombra 1930 pp. 146-147
Il fascicolo di febbraio della rivista Zeilschrift fur Parapyckologie reca un notevole contributo allo studio della medianità di Marie Silbert, che, come noto, ha la « specialità» delle manifestazioni luminose. Un articolo del prof. Walter, di Graz, prende in considerazione le varie modalità con cui si estrinsecano i fenomeni, distinguendo parecchi tipi di lampi, fiammelle, nubecole ecc., e descrivendo da ultimo una manifestazione spontanea, all’aperto, da lui e da altri osservata: quella di una luce che, nella notte, si partiva dai piedi della medium e rischiarava la via, scomparendo e riapparendo a più riprese. Questi fenomeni fuori seduta non sono rari, nella complessa medianità della Silbert, e il prof. Walter ricorda altresì che in un cinematografo l’attenzione di tutto il pubblico fu attirata sulla medium, appunto a causa di una simile non desiderata manifestazione…
Il prof. Niederl, dell’Università di New-York, pubblica un interessantissimo studio sulle radiazioni luminose della Silbert e sull’influenza ch’esse possono esercitare sopra determinate sostanze chimiche. « E’ noto, egli scrive, che da alcuni organismi viventi, e anche da cristalli, emanano dei raggi, che sotto certe determinate condizioni possono essere registrati fotograficamente. Ed esiste anche una serie di sostanze chimiche le quali, sotto l’influenza di raggi ultravioletti o infrarossi, o sotto quella di raggi (alfa, beta, gamma) emessi da corpi radioattivi, diventano fluorescenti o fosforescenti… ». Il Niederl volle vedere in qual modo avrebbero reagito queste sostanze nei riguardi delle radiazioni della Silbert, a questo scopo scelse la fluorina per i corpi a struttura chimico-organica, e l’uranio per i corpi inorganici. La fluorina, nella proporzione dell’1 per 1000, venne sciolta in una soluzione diluita di carbonato di sodio, e apparve alla luce del giorno la ben nota fluorescenza verdastra. Nell’oscurità, naturalmente, nulla si poteva scorgere. Allora la sig.ra Silbert prese in mano il bicchiere che conteneva la soluzione, e subito apparve la fluorescenza, e così vividamente che fu possibile osservarne la luminosità a dieci metri di distanza, e riconoscere altresì i contorni e la forma del bicchiere… Quando altre persone presero a loro volta in mano il recipiente, non apparve alcuna luce. Questa esperienza fu ripetuta più volte.
L’identica prova fu poi compiuta con cristalli di uranio, posti in un recipiente quadrato di vetro, di cm. 5 dilato e di mm. 5 di spessore. Anche sulla sostanza inorganica l’influenza della Silbert si manifestò in modo inequivocabile, e non si potè verificare il fenomeno con altri che non la medium…
Il Niederl conclude ricordando che tanto la fluorina come l’uranio possono esser resi luminosi, nell’oscurità, da raggi ultravioletti od infrarossi, e che l’uguale comportamento delle anzidette sostanze nei riguardi delle radiazioni della Silbert dimostra che queste ultime, pur essendo di origine organica, appartengono al gruppo di quelle citate. E’ desiderabile, scrive il Niederl, che, come queste radiazioni sono state sottoposte a prove chimiche, se ne studino così ora anche le proprietà fisiche; lunghezza d’onda, capacità di ionizzazione, ecc. ecc.
Il dott. Sunner, direttore della rivista, pubblica poi un’ampia relazione, documentata fotograficamente, sopra una serie di scritture dirette, ottenute in una seduta privata con la stessa medium, in luce rossa, e in buone condizioni di controllo. Già nel 1925, in una esperienza con la Silbert, il Sunner aveva ottenuto il fenomeno della firma diretta di « Nell » (la « guida» della medium) nella parte interna di un portasigarette. La stessa manifestazione, ripetutasi per ben cinque volte, si ebbe in una seduta del 25 giugno 1929, che il Sunner descrive minuziosamente. Il portasigarette, chiuso, veniva ogni volta posto sotto la tavola, e cadeva al suolo quando la scrittura era stata eseguita. « Nell » scrisse dapprima il suo nome; poi, sempre a richiesta del Sunner, il giorno, il mese e l’anno; e altre due firme: una dalla parte esterna dell’astuccio, e una dalla parte interna. La fotografia riproduce in modo evidentissimo l’interno dell’astuccio e i vari tracciati. Lo spazio non ci consente di dilungarci su questa interessantissima esperienza, che risulta inoppugnabile da tutta la relazione del Sunner, e che costituisce uno dei casi più belli che sin qui si siano verificati di scrittura diretta « a comando ». Tale lo giudica pure il già citato prof. Walter, che fu anch’egli partecipe di questa eccezionale seduta.
Emilio Servadio