Il medium nel sacco.
Luce e Ombra 1933
Un curioso articolo intitolato in questo modo è stato pubblicato da Joseph De Wyckoff nel periodico « The Progressive Thinker » di Chicago, il 14 gennaio u.s., e riprodotto da altre riviste. Lo desumiamo dal periodico « L’Astrosophie », che ne dà un’accurata traduzione nel suo numero del 21 febbraio.
L’esperienza di cui riferisce il De Wyckoff ha avuto luogo l’8 dicembre 1932 a New York, nei locali della « Società per lo studio e la dimostrazione dei fenomeni psichici », 240 W., 98a strada. Medium abituale delle riunioni di questa società è il sig. Frank Decker. (Da quanto abbiamo potuto apprendere, consultando il «Hartmann’s Directory of Psychic Science and Spiritualism», il Decker è un medium professionista, che abita nel noto centro «spiritualistico» di Lily Dale: questo diciamo a puro titolo d’informazione, e senza che l’esser professionista o il mettersi a disposizione dei frequentatori dei camping s di Lily Dale costituisca un pregiudizio nei suoi riguardi; dell’anzidetta Società, invece, non siano riusciti a saper nulla; probabilmente essa è di fondazione posteriore al 1930).
Alla riunione serale dell’8 dicembre intervenne, non invitato, un individuo benvestito, che si presentò come Mr. Taylor, 1427 Broadway, New York. Accettato tra i presenti (altre 23 persone), questi subito al principio della seduta tirò fuori un sacco postale nuovo alto due metri e largo abbastanza da permettere a una persona di entrarvi; dichiarò di essere inviato dalla Società Americana degli Illusionisti, e invitò il medium a lasciarsi chiudere dentro il sacco stesso. Benché alcuni dei presenti protestassero contro questa esperienza, che poteva sembrare alquanto crudele, il medium acconsentì. Il sacco fu chiuso sopra il suo capo; attraverso gli anelli metallici dell’imboccatura fu fatta passare un’asta di ferro di due centimetri di diametro, e nei fori terminali di quest’asta vennero inseriti due grossi lucchetti Yale a chiusura automatica. Il delegato degli illusionisti impresse sui due fori il suo sigillo, che rimise in tasca, e riprese il proprio posto.
Il medium, dentro il sacco, cadde in trance, e poco dopo si manifestò la voce diretta di uno dei suoi « controlli », Patsy, che chiese al Sig. Taylor se, in caso di riuscita, egli avrebbe controfirmato il sacco, lasciandolo alla Società. Avutasi risposta affermativa, la seduta proseguì, e dopo meno di venti minuti si udì ancora la voce trionfante di Patsy annunciare che il medium era fuori dal sacco. Questo, vuoto, venne effettivamente deposto sulle ginocchia di uno dei presenti. Seguirono molti fenomeni assai brillanti di ordine fisico, e infine la seduta ebbe termine. Rifatta la luce, si poté constatare che le chiusure del sacco erano intatte, i lucchetti in ordine, i sigilli inviolati. Dopo un esame minuziosissimo il sig. Taylor dovette convenire che in nessun modo « normale » il sacco aveva potuto aprirsi; e, conformemente alla promessa fatta, rilasciò conferma scritta e firmata della sensazionale esperienza.
S’intende che noi non ci rendiamo affatto garanti dell’autenticità di tale episodio. Peraltro, ci sembra che difficilmente esso possa essere stato inventato, e che altrettanto difficilmente nella citata manifestazione abbia potuto intervenire un « trucco ». Gli indirizzi che abbiamo riportato, del resto, sono a disposizione di coloro che volessero avere conferme o particolari intorno a questo «caso» abbastanza tipico ed interessante.