La lotta per la Ricerca Psichica
Luce e Ombra 1931
Chi segue da vicino le nostre ricerche avrà potuto constatare, negli ultimi tempi, il susseguirsi di « casi » abbastanza strani e preoccupanti, il cui carattere comune è la sistematica svalutazione di una determinata serie di esperimenti, del metodo d’indagine A, B o C, della capacità o della probità di uno o più ricercatori, dell’onestà di questo o di quell’altro medium. La cosa non farebbe molta impressione, se si trattasse delle solite critiche di ignoranti o di incompetenti, fossero anche scienziati illustri o emeriti professori. Il male si è che gli attacchi muovono da gente la quale ha o pretende di avere una precisa competenza in fatto di studi psichici, e che spesso occupa posizioni di responsabilità proprio in questo campo. Si comprende allora come il fenomeno possa e debba preoccupare, e come sia opportuno esaminano un po’ a fondo e ricercarne i moventi più o meno palesi.
Ricordiamo sommariamente i principali dati di fatto:
1. Svalutazione delle esperienze condotte con la medium americana « Margery ».
2. Preteso « smascheramento » di Valiantine.
3. Critica delle esperienze di Millesimo.
4. Critica delle sedute di Winnipeg.
5. Critica delle esperienze condotte a Londra col medium Rudi Schneider.
6. Formazione in Germania di una « scuola critica parapsicologica », che nega i fenomeni fisici della medianità, e a cui fanno capo i sigg. Heliwig, Lambert, Klinckovström, Dessoir, Moll, ecc.
7. Più grave dei precedenti: atteggiamento ipercritico ed ostile del sig. Theodore Besterman, bibliotecario e direttore effettivo della Society for Psychical Recearch, nei confronti di una serie di medium e di un forte numero di sperimentatori; atteggiamento meno spinto, ma tendenzialmente analogo, della stessa S. P. R. per tutto ciò che riguarda la medianità fisica.
Questi i casi più salienti; ed altri se ne potrebbero assai facilmente aggiungere.
È inutile rievocare minutamente le vicende relative ai punti 1, 2, 3, 4 e 5. I nostri lettori sono stati tenuti sempre al corrente di quanto riguarda i medium americani « Margery » e G. Valiantine; la nostra Rivista ha pubblicato per prima i verbali delle sedute di Millesimo e le polemiche da esse suscitate; chi scrive ha esposto a più riprese i risultati delle esperienze di Winnipeg e di quelle di Londra con lo Schneider. Rimandiamo quindi alle annate di « Luce e Ombra » coloro che non avessero ben presenti i fatti in discorso, e osserveremo semplicemente:
a) che le esperienze, condotte con la medium « Margery » hanno permesso la constatazione, in condizioni di controllo svariatissime e alla presenza di diversi sperimentatori, dei fenomeni di xenoglossia, chiaroveggenza, corrispondenze incrociate, telecinesi, materializzazione, voce diretta; e, soprattutto, hanno reso possibile l’identificazione post mortem di impronte digitali. Più che da un determinato sistema di controllo, l’evidenza, nel caso «Margery», risulta dalla massa imponente di risultati, dalla fisica impossibilità di riprodurre artificialmente certi fenomeni, dal continuo cambiamento delle condizioni di sperimentazione e dalla correlativa persistenza delle manifestazioni;
b) che nel caso Valiantine, pur essendo probabile la commistione di fenomeni autentici con fenomeni più o meno incoscientemente imitati, è da riconoscere una medianità fondamentale, la quale risulta anche qui da una serie di clamorose sedute e dagli attestati di un gruppo di persone di buona fede e di non comune intelligenza;
c) che le esperienze di Millesimo, pur lasciando adito a qualche riserva, non possono in alcun modo essere respinte in blocco, come ha creduto di fare il prof. Lambert (cfr. « Luce e Ombra », 1929, p. 49 segg., 384 segg.; 1930, p. 7 segg.). Come il Bozzano ha esaurientemente dimostrato, l’evidenza di alcune manifestazioni ha trasceso in queste sedute l’eventuale deficienza di controlli, e la medianità del m.se Centurione Scotto non dovrebbe apparire del tutto millantata neppure al più severo tra i critici;
d) che le sedute di Winnipeg, condotte in buone condizioni di controllo e con l’ausilio di un’intera serie di apparecchi fotografici, hanno recato un prezioso contributo allo studio dei fenomeni ectoplasmici e vanno considerate come eccezionalmente importanti. Ricordiamo che le fotografie e le relazioni del dottor T. Glen Hamilton hanno soddisfatto e persuaso persino gli esigentissimi congressisti della British Medical Association;
e) che le esperienze condotte al National Laboratory of Psychical Research coi concorso del medium Rudi Schneider possono esser considerate, dal punto di vista del controllo, assolutamente ineccepibili, e dal punto di vista dei fenomeni riscontrati (telecinesi, ectoplasmia), assai notevoli, se non clamorose come altre storiche sedute di analogo andamento.
Chiunque abbia la pazienza di leggere, come noi abbiamo fatto, le principali relazioni che sono state pubblicate intorno alle manifestazioni anzidette, e tragga in buona fede le proprie deduzioni, non potrà a meno di concludere nel senso da noi indicato: che cioè una fondamentale evidenza, sempre in tema di medianità fisica, risulta da esse, anche considerate da sole. Se poi si aggiungano le esperienze compiute in passato con i grandi medium (Home, Eusapia, D’Espérance, Guzik, Kiuski, Eva C., ecc.), e varie manifestazioni riscontrate negli ultimi anni con la Vollhart, la Silbert, Willy Schneider e alcuni altri, la conclusione resta ancora più avvalorata, e non si riesce a vedere in qual modo sarebbe possibile dubitare ancora, globalmente, della realtà dei fenomeni medianici di carattere fisico.
Certuni, peraltro, sembrano aver trovato questo modo; e in primo luogo gli appartenenti all’indirizzo « strettamente critico » (streng kritische Parapsychologensckule) di cui al n. 6 del nostro elenco. Sono note a tutti le polemiche Lambert-Bozzano intorno alle esperienze di Millesimo; il giudice Hellwig è notissimo in Germania come « ficcanaso » in tutto ciò che concerne la Ricerca psichica, e per le brutte figure fattevi (cfr. l’articolo del dottor Kroner, Hellwig ante portas! nella Zeiischrift für Paraftsychologie, ottobre 1930); il conte Klinckowstrom ha pubblicato vari lavori in cui critica sistematicamente le esperienze di medianità fisica: il prof. Dessoir ha diretto la compilazione della notissima opera Der Okkultismus in Urkunden, che è un vero e proprio tentativo di demolizione di quanto hanno compiuto gli studiosi dei grandi medium a effetti fisici dall’inizio delle nostre ricerche all’epoca attuale; il Moli ha pubblicato, tra l’altro, un volume sulla «psicologia dei metapsichisti», in cui fa passare questi come pazzi, illusi, o imbroglioni… E si potrebbe continuare. Tutta questa gente ha formato in Germania una specie di « fronte unico », che pretenderebbe di soppiantare i ricercatori tipo Sunner, Oesterreich, Tischner, Walter, ecc., e che rivolge i suoi strali specialmente contro l’opera dello Schrenck-Notzing, ora che l’insigne studioso non è più qui per difendersi, come poteva e sapeva, contro i critici ignoranti o in mala fede.
Il « caso » Besterman – S. P. R., infine, è l’ultimo e più grave. Su di esso gioverà quindi soffermarsi un po’ più lungamente.
Per quanto la responsabilità degli scritti pubblicati nei Proceedings e nel Journal della Society for Psychical Research risalga ai singoli autori, è evidente che l’andamento generale della collaborazione, il suo tono, implica un consenso della S. P. R. come tale. Questa fu anche l’opinione di A. Conan Doyle, quando nel 1930, in seguito a una critica di Th. Besterman sulle esperienze di Millesimo, si dimise da membro della Società, nel modo clamoroso che tutti ricorderanno (cfr. « Luce e Ombra », 1930, p. 84 segg.). Dopo il « caso » Conan Doyle, il più notevole è stato forse quello del Forthuny, di cui proprio nello scorso numero della presente rivista abbiamo informato i lettori. Anche questa volta, causa dello scandalo era stata l’incauta penna del sig. Besterman. Occorre poi ricordare che, a parte questi esempi tipici (e altri su cui ci dovremo più oltre soffermare), le rassegne bibliografiche e le relazioni del Journal della S. P. R., firmate quasi sempre Besterman, Salter o Perovsky, sono in massima stroncature o critiche negativistiche: basterebbe p. es. scorrere il sommario del numero di gennaio del Journal, in cui si dice male del prof. Lafora, del defunto Conan Doyle, del dott. Mattiesen, del dott. Sunner, del dott. Vogel e di vari altri studiosi, mentre si simpatizza con lo Hellwig, vittima degli attacchi della Zeitschrift fur Parapsychologie!
Un altro esempio mostra la totale negligenza della S. P. R. verso i fenomeni fisici della medianità: nel novembre 1930 Harry Price, direttore del National Labôratory of Psychical Research, offerse alla S. P. R., in regalo, la biblioteca (oltre io.ooo volumi) e gli apparecchi del suo Laboratorio (valore circa 8.000 sterline), proponendosi inoltre di facilitare alla stessa S. P. R. lo studio di alcuni medium con cui egli si trovava in rapporto. La Società declinò l’offerta, allegando una deficienza di spazio nei propri locali, e il Besterman (Journal di febbraio) rese noto che « la maggior parte dei suoi strumenti e dei suoi libri ha poca o punta importanza per la ricerca psichica… ». Senza commenti. Le ultime imprese del Besterman sono state le pubblicazioni relative ai medium ungheresi Pap e Moinar, la relazione del suo viaggio scientifico in Europa, e il suo volume Some modern mediums, apparso alcuni mesi or sono. Circa il caso dei due medium ungheresi, abbiamo sott’occhio un voluminoso incartamento trasmessoci dal sig. Karl Rothy, presidente della Società di Ricerche psichiche di Budapest. Il professor Schroder ha pubblicato e va pubblicando nella Zeilschrift fiur metapsychische Forschung (1930, numeri 11 e 12; 1931, numeri 1, 2, 3) le sue osservazioni intorno a questi soggetti. Ad alcune sedute con essi partecipò anche il Besterman, in occasione del suo viaggio nell’Europa continentale, e vi fu tra lui e il sig. Rothy uno scambio di lettere cortese dapprima, poi vivacissimo: il B. non volle tenere alcun conto delle osservazioni del R., che lo pregava di riflettere prima di pronunciarsi negativamente, come poi fece (Proceedings, CXI, 1929), in merito alle manifestazioni presenziate. Noi non possiamo renderci garanti, naturalmente, dei fatti che si sono svolti in tali sedute, ma le relazioni dello Schroder c’inducono a ritenerli, almeno in buona parte, genuini. Il grave però si è che il signor Besterman ha più volte svisato o alterato i fatti, dopo averli riconosciuti e convalidati con l’apposizione della propria firma ai verbali delle sedute, o ha lamentato una deficienza di garanzie a lui solo rimproverabile (egli dichiara infatti di aver abbandonato il controllo del medium in varie circostanze). Il Besterman asserisce ad esempio che il medium, a un certo punto, aveva allungato un braccio all’indietro, quando del controllo dell’arto era egli stesso incaricato! Tale sistema ricorda quello seguito dall’Hodgson, allorché volle a tutti i costi cogliere in frode l’Eusapia… Occorre aggiungere che le rimostranze fatte dal R. alla S. P. R. ebbero esito completamente nullo. A una sua lettera, che proponeva di portar la questione relativa ai resoconti del Besterman (prima che questi venissero pubblicati) dinnanzi al Consiglio della S. P. R., il sig. Salter neppure rispose. Il Rothy si è quindi deciso a comunicare ai principali metapsichisti di tutto il mondo i fatti come si sono svolti, in modo da chiarire la sua posizione e quella del Besterman in questa faccenda. Ha poi pubblicato in vari periodici altri notevoli particolari intorno all’azione svolta dal B. e dalla S. P. R.
Le relazioni del viaggio compiute dal Besterman in Europa a scopo di studio (e quelle, contenute nel volume Some modern mediums) hanno provocato infine una valanga di articoli di protesta, apparsi un po’ dappertutto; l’International Psychic Gazette, Psychic Science, la Zeitschrift fur Metapsychische Forschung, la Zeitsclzrift fur Parapsychologie e vari altri periodici hanno pubblicato in proposito scritti violentissimi, poiché questa volta il Besterman ha passato veramente il segno. Di cinque medium da lui presi a partito e severamente criticati, due soltanto vennero da lui avvicinati direttamente; di tre altri si parla in base alle relazioni lette. Ad alcuni, poi, come la Silbert, si muovono accuse altrettanto infondate quanto formalmente scorrette, come leggero sembra essere stato il contegno del B. in varie sedute. Rimandiamo chi volesse saperne di più agli articoli di S. de Brath e di Barbara McKenzie (Psychic Science, gennaio 1931), agli scritti del dott. Sunner e del prof. Haslinger (Zeilschrift fur Parapsychologie, aprile 1931), a quello del Rothy, pubblicato nel periodico Das neue Licht (n. 12), e a quello del Bligh Bond, apparso nel numero di novembre, 1930, di Psychic Research. Altri studiosi, come il Bradley, il prof. Blacher, il prof. Ludwig, il prof. Oesterreich, il prof. Walter, Harry Price, ecc., hanno manifestato la loro completa disapprovazione per l’opera del Besterman, e il Bradley in particolare ha pubblicato una brochure in cui, sulle tracce del Conan Doyle, denunzia come negativa e distruttrice l’opera svolta negli ultimi tempi dalla S. P. R. e dal suo principale responsabile.
Noi non vogliamo « drammatizzare » la situazione, né ci sentiamo di poter senz’altro aderire a quanto alcune persone (assai serie, si noti) ci hanno dichiarato per lettera: che cioè queste sono le prime manifestazioni di una organizzazione segreta, sorta ai danni della Ricerca psichica; organizzazione la quale avrebbe attinenze col bolscevismo, o con altre forze nascostamente operanti. Il fatto però si è che da un po’ di tempo a questa parte non v’è più esperienza, non v’è medium o personalità che si salvi dagli attacchi del sig. Besterman, da quelli dei tre o quattro membri della S. P. R. che seguono i suoi sistemi, da quelli del gruppo tedesco summenzionato, o da quelli di altri « negativisti » meno noti ed organizzati. Intesa comune è, o sembra sia: misconoscere ad oltranza i fenomeni fisici della medianità; ammettere con molte riserve alcuni (i meno cospicui) tra quelli intellettuali ; gettare il discredito o il ridicolo su un numero sempre maggiore di studiosi. E questo, a circa un anno di distanza dal quinto Congresso Internazionale di Metapsichica, da tenersi a Londra nel 1932 in occasione (si noti bene) del cinquantenario di fondazione della S. P. R. Tale Congresso dovrebbe forse risolversi, nell’intenzione di alcuni, in una bancarotta della nostra Ricerca?
Siamo quindi di fronte a un aspetto molto particolare e molto grave di quella « crisi della Ricerca psichica » che Antonio Bruers già denunziò in queste pagine (v. « Luce e Ombra », 1928, p. 145). E si profila una lotta, assai difficile a condurre e a contenere (e comunque dannosissima per la serietà e la tranquillità dei nostri studi), tra coloro che vogliono difendere un patrimonio che dal Crookes in poi si è andato capitalizzando, e coloro che vorrebbero dilapidarlo con un sistematico atteggiamento di cui, in fin dei conti, è lecito mettere in dubbio la spontaneità e la buona fede.
Sappiamo che in vari paesi la « lotta per la Ricerca psichica » si sta organizzando in modo molto deciso, e che gli avversari troveranno una resistenza forse assai superiore al previsto. Per conto nostro non vogliamo, come abbiamo detto, metter le cose al tragico; dichiariamo però, lieti di poterlo fare pubblicamente, che per quanto riguarda l’Italia, « Luce e Ombra » non abbasserà certo tanto facilmente la sua bandiera, qualunque cosa possa avvenire; e che noi contribuiremo personalmente, secondo ogni nostra possibilità, affinché la battaglia che si sta impegnando termini con la vittoria di chi ha dalla sua parte due validi alleati: la verità e il tempo.
EMILIO SERVADIO.