Le esperienze londinesi con Rudi Schneider
Luce e Ombra 1930 pp. 148- 149
Di tutt’altro carattere, e condotti con quel rigore metodico che già altre volte abbiamo segnalato, sono invece i recentissimi esperimenti compiuti al National Laboratory of Psychical Research col medium Rudi Schneider, e descritti da Harry Price nei primi due fascicoli (1930) della rivista Psychic Research.
Le sedute sono state distinte in sperimentali e dimostrative: le prime riservate a studiosi già familiarizzati con le ricerche psichiche; le seconde destinate all’informazione di persone estranee alla ricerca, scelte con cura tra i membri dei mondo scientifico, ed eccezionalmente tra gli appartenenti alla stampa. I partecipanti furono in genere nove, compreso il medium. Il controllo adoperato è stato sempre quello elettrico, che i lettori di « Luce e Ombra» ben conoscono, e che si esercita non solo sul medium ma anche su tutti i partecipanti alle esperienze. Nei momenti più salienti delle prime sedute, miss Lucie Kaye, segretaria del N. L., che abitualmente resta fuori del circolo, poneva le mani sulle spalle di uno sperimentatore, in modo da escludere l’ipotesi malevola di un suo intervento nella produzione dei fenomeni: successivamente, miss Kaye fu isolata dal circolo mediante una rete di garza che divideva il laboratorio in due sezioni. In tali condizioni, che appariranno perfette a chiunque non si chiuda in un sistematico apriorismo, sono stati verificati importanti fenomeni di telecinesi e variazioni di temperatura in concomitanza con la produzione dei fenomeni stessi. Le manifestazioni telecinetiche hanno consistito principalmente in movimenti di tende e nella levitazione ben visibile di un piccolo canestro. Le variazioni di temperatura sono state registrate da un termografo, e segnate automaticamente mediante grafici.
Tra le personalità che hanno assistito a questa serie di sedute, e che hanno dichiarato la loro completa soddisfazione al riguardo, ricordiamo per ordine: il prof. William Brown, dell’Università di Oxford; il dott. Norman Jeans, degli ospedali di Shrewsbury; Gerald Heard, direttore dei periodico The Realist; C. E. M. Joad, noto filosofo e psicologo (che ha scritto in proposito un articolo favorevolissimo sull’Evening Standard); F. C. S. Schiller, ex presidente e membro della Society for Psychical Research; il professore A. F. P. Pollard, dell’ « Imperial College of Science » di South Kensington; il dott. Osty, direttore dell’ « Institut Métapsychique International »; il dott. David Efron, dell’Università di Buenos Aires. Particolarmente notevole l’intervento del sig. Will Goldston, fondatore e presidente dei Magicians Club di Londra (la più importante società inglese di illusionisti e prestidigitatori) autore di una quarantina di opere sull’illusionismo, che dichiarò perfetto il controllo e assolutamente anormali i fenomeni, aggiungendo che in quelle condizioni essi non potevano in alcun modo venir riprodotti artificialmente.
Nei prossimi fascicoli di Psychic Research saranno pubblicati gli ulteriori resoconti del Price, e sarà nostra cura riassumerli per i lettori. Ci è grato peraltro aggiungere la traduzione di un brano del secondo articolo, nel quale si contengono importanti notizie circa le nuove perfezionatissime installazioni dell’ « Institut Métapsychique International », di cui abbiamo accennato nei n. 10, 1929, pag. 457 di « Luce e Ombra » ; notizie, desunte da dichiarazioni dello stesso dott. Osty:
I nuovi sistemi di osservazione dell’«Institut Métapsychique International»
« L’installazione curata dal dott. Osty per la fotografia dei fenomeni nella più completa oscurità, a mezzo dei raggi infrarossi, va rapidamente ultimandosi. Essa è costata all’ « Institut Métapsychique » di Parigi una somma considerevole, e sarà la più complessa del genere attualmente in uso. Nei primi mesi del 1930 sarà sistemata una parte del necessario impianto elettrico, e sarà quindi possibile di ottenere fotografie perfette, in completa oscurità, a una velocità di un trentesimo di secondo. Verso la fine del 1930 l’installazione sarà completa, e sarà possibile ottenere fotografie a una velocità di un millesimo di secondo. In realtà, come informa il dott. Osty, col nuovo cineapparato dell’Istituto si potranno ottenere mille fotografie, in completa esposizione, al minuto secondo. Quando si potrà avere, nella stanza delle sedute, una registrazione cinematografica del processo di materializzazione, ci si avvicinerà sensibilmente all’epoca in cui le leggi che governano i fenomeni metapsichici ci saranno note. Questa fotografia velocissima nell’oscurità è resa possibile mediante: a) un nuovo metodo per produrre raggi infrarossi con intensità sufficiente; b) un nuovo cristallo, inventato recentemente da un francese, col quale sono costruite le lenti e che permette a questi raggi di passare; c) un’emulsione ultrarapida per le pellicole fotografiche; d) un nuovo apparecchio automatico di presa… ».
Queste innovazioni non hanno bisogno di lunghi commenti: ognuno vede da sé quale enorme contributo potrà essere arrecato alla ricerca psichica se, come speriamo, verrà impiegato con successo un sistema che, pur non disturbando il medium e gli sperimentatori, permetterà di registrare cinematograficamente tutte le fasi di una seduta, abbinando sapientemente l’esigenza del controllo a quella di una registrazione obbiettiva e permanente dei fenomeni fisici della medianità.
Emilio Servadio