L’esteriorizzazione invisibile controllata all’« Institut Métapsychique»
Luce e Ombra 1931
Nel numero 6 (novembre-dicembre) della « Revue Métapsychique » il dott. Eugèrie Osty comunica una notizia di grandissimo interesse.
Come è noto, il medium Rudi Schneider, dopo aver tenuto una serie di memorabili sedute al National Laboratory of Psychical Research, sotto la direzione di Harry Price (cfr. « Luce e Ombra » n. 3, 4, 5, 6, 1930), si è recato a Parigi, per essere esaminato presso l’Institut Mélapsychique International. Su quest’altro gruppo di sedute, il dott. Osty non ha dato ancora una relazione in extenso, limitandosi a rilevare che due soltanto, su 13, permisero di constatare, in luce rossa e in buone condizioni di controllo, lo spostamento di una tavola. Ma il fatto più interessante fu che alla quattordicesima seduta (nulla, per quanto si riferisce ai fenomeni come tali), essendo state adoperate a scopo di controllo delle radiazioni infrarosse, fu constatato che il medium, « pochi minuti dopo essere entrato nel suo abituale stato sonnambuliforme, creava, per così dire, a una certa distanza da sé, una sostanza invisibile e non fotografabile, spazialmente localizzata, che arrestava o deviava fortemente i fasci di raggi infrarossi, aventi una determinata lunghezza d’onda ».
Compiuta questa importante osservazione, il dott. Osty e il di lui figlio, ing. Marcel Osty, misero in opera, nelle sedute successive, degli apparecchi i quali permisero di controllare per via acustica ed anche di registrare graficamente gli spostamenti e la permanenza della « sostanza invisibile ». Da tali esperienze risultò che « tale sostanza invisibile era rigorosamente condizionata dal psichismo del medium ». Il controllo di questo, la ripresa automatica o volontaria di fotografie e l’illuminazione mediante luce rossa, diedero la sicurezza assoluta che le osservazioni erano ben fondate.
Il dott. Osty conclude questa sua prima breve relazione dicendo: « 1°che all’I.M. le cose sono andate, con Rudi Schneider, come se la materializzazione di forme solide fosse un fenomeno così difficile a manifestarsi, che il medium non ha potuto, in quaranta giorni di permanenza, arrivare a produrlo ; come se la telecinesi riuscisse più facilmente, benché laboriosa e rara in questo periodo di non buona disposizione medianica (due telecinesi in 13 sedute) ; come se la sostanza invisibile fosse, invece, di produzione facile, rapida, sempre possibile: 2° che è stato trovato un procedimento il quale rivela con tale precisione e sicurezza l’esistenza, gli spostamenti e in regolarità psichica di questa sostanza invisibile, da renderne la dimostrazione altrettanto probante quanto la più semplice e chiara esperienza di fisica: 3° che si ha ora una base per uno studio fisico progressivo dei poteri sopranormali del psichismo umano sulla materia, particolarmente nella fase di creazione di una sostanza invisibile e non fotografabile, fase che probabilmente la più diffusa».
L’importanza di queste osservazioni non saprebbe essere esagerata, e risulta chiarissima a chi, come noi, ha fede nell’esperimento costante e sagace. Attendiamo ad ogni modo le successive relazioni del dott. Osty, ansiosi di conoscere a quali altre constatazioni l’avranno condotto le esperienze così brillantemente iniziate.
Emilio Servadio.