La Conferenza Internazionale sui « fenomeni spontanei »
(Cambridge, 11-17 luglio 1955)
Bollettino della Società Italiana di Metapsichica 2/1955
Una quarantina di studiosi, appartenenti a dieci diverse Nazioni, si sono riuniti all’Università di Cambridge (Newnham College) per esporre e discutere le loro idee sui « fenomeni spontanei » della parapsicologia. La Conferenza, promossa dalla Parapsychology Foundation (New York), è stata ottimamente organizzata dalla Society for Psychical Research inglese.
Tra le personalità presenti alla Conferenza figuravano il prof. J.B. Rhine, la dott. Louisa Rhine, il prof. Gardner Murphy, il prof. Ducasse (Stati Uniti); Robert Amadou (Francia); la dott. Gerda Walther (Germania); il prof. W. Tenhaeff (Olanda); il dott. Th. Wereide (Norvegia); il dott. C.A. Meier (Svizzera); il prof. C.D. Broad, la sig.ra KM. Goidney, G.W. Lambert presidente della S.P.R. il prof. H.H. Price, W.H. Salter, il prof. RH. Thouless (Regno Unito) All’ultimo momento la sig.ra Eileen J. Garret, presidente della Parapsychology Foundation, che già si trovava a Londra, si è ammalata, e non le è stato possibile intervenire. Superfluo dire quanto ciò sia dispiaciuto ai convenuti, i quali non hanno mancato di esprimere collettivamente e individualmente, per telegrafo o per lettera, i loro fervidi auguri alla benemerita promotrice della Conferenza. Lo scrivente era l’unico italiano invitato.
Le relazioni e comunicazioni sono state relativamente poche, ma hanno dato luogo ad ampie e varie discussioni. Esaurite nel primo giorno le dichiarazioni preliminari, e le cortesie d’uso, la Conferenza ha discusso, il 12 luglio, un testo orientativo ottimamente elaborato dal prof. Gardner Murphy, dal titolo: «Quale contributo può esser dato alla ricerca psichica dall’investigazione dei casi spontanei? ». Il prof. Murphy ha rilevato, tra l’altro, che i «fenomeni spontanei» costituiscono come un immenso territorio sottomarino, dal quale emergono isole più o meno esplorate. Una «geografia» della parapsicologia non si avrà certamente prescindendo da tale territorio: per studiare il quale, molto si deve ancora precisare anche in sede puramente metodologica. Gardner Murphy ha specialmente raccomandato che venisse data adeguata importanza alle investigazioni psicologiche e psicodinamiche, nonché ai dati familiari, culturali e sociologici. Ha accennato ai vari punti di contatto fra ricerche sui fenomeni spontanei e sperimentazione, e ha invocato una sempre maggior collaborazione fra studiosi delle diverse Nazioni. Vari problemi e difficoltà in tale ricerca sono stati proposti e discussi da parecchi partecipanti, La «latenza» dei fattori parapsicologici nel sogno o in altre evenienze spontanee è stata indicata dallo scrivente, a chiarimento di talune imperfette impostazioni teoriche presentate durante il dibattito.
Sul terna « Fantasmi dei vivi e dei morti: il metodo tradizionale di ricerca » ha parlato, il giorno stesso, W.H. Salter, con notevole rigore critico. Il punto di vista del noto studioso inglese è apparso a qualcuno (ma non certo al sottoscritto) persino troppo restrittivo; e a tale proposito, durante la discussione, l’americano prof. Hornell Hart ha introdotto alcune obiezioni polemiche. Le sue vedute sono state da lui stesso sviluppate il giorno successivo, in una relazione intitolata « L’avvicinamento sperimentale, con speciale riferimento alla chiaroveggenza viaggiante· « travelling clair-voyance» ossia ai casi altrimenti chiamati di « proiezione ESP » o, popolarmente e dagli occultisti, di « viaggi in astrale ». Hornell Hart persegue da anni una inchiesta internazionale su questi fenomeni, e ha riferito sui casi finora raccolti e classificati, e sulla collaborazione da lui avuta in tale ricerca da studiosi dei più diversi Paesi. Anche questa relazione ha sollevato ampie discussioni. Sono state presentate al riguardo varie obiezioni e proposte, di cui verrà tenuto debito conto nel seguito dell’inchiesta.
Sui « Fenomeni d’infestazione e altri fenomeni localizzati o itineranti » ha riferito, sempre il 13 luglio, il prof. F.J.M. Stratton, già ordinario dell’Università di Cambridge, sulla base di alcuni interessanti casi da lui personalmente studiati. Ne è seguita una discussione vivacissima, che è continuata nei giorni successivi con riferimento a quanto ebbero a loro volta a comunicare, sui fenomeni di Poltergeist, la signora Goldney e G.W. Lambert. La prima ha manifestato, su tali fenomeni, opinioni estremamente critiche, giungendo a conclusioni negative circa la completa accettabilità anche di un solo caso di Poltergeist fra quelli sinora direttamente investigati da lei stessa e dalla S.P.R. Il secondo ha proposto una nuova teoria su un determinato tipo di fenomeni di Poltergeist, che a suo avviso sarebbero da ricondursi a talune speciali condizioni geologiche ed idrologiche. Benché fondata su uno studio comparativo già abbastanza approfondito della casistica esistente, la teoria di Lambert ha incontrato forti obiezioni, e dovrà essere ulteriormente messa a confronto con i fatti. In sede di discussione, il sottoscritto ha ricordato i casi in cui i fenomeni erano in relazione con taluni profondi conflitti inconsci di un soggetto (caso Zugun, caso Whalen), e ha insistito affinché non venisse perduta di vista l’« intenzionalità» psicologica sia pure elementare, e appartenente a piani inconsci e dissociati della personalità – apparente in molti casi di Poltergeist.
Il 14 luglio, il dott. C.A. Meier, di Zurigo, e il sottoscritto, hanno parlato su « la psicologia dei casi spontanei ». Tanto l’uno che l’altro, da diversi punti di vista, hanno sottolineato certi naturali «condizionamenti» di emergenze parapsicologiche spontanee; e lo scrivente ha esposto la elaborata analisi di un caso di telepatia spontanea da lui investigato con criteri psicoanalitici. Entrambe le comunicazioni hanno convinto la maggior parte degli intervenuti circa la validità e l’euristicità dell’avvicinamento psicologico, il quale già permette, in vari casi, di ricondurre i fenomeni, se non alle loro cause, per lo meno a certe loro premesse.
Il prof. Ducasse ha tenuto, lo stesso giorno, una vera lezione istituzionale sulla « Metodologia della ricerca sui casi spontanei »: diretta, più che altro, a precisare ed unificare certi criteri ed espedienti pratici.
L’ultima seduta scientifica è stata riservata alle relazioni del prof. J.B. Rhine e della dott. Louisa Rhine circa il «Recente lavoro di ricerca sui casi spontanei al Parapsychology Laboratory della Duke University ». Il prof. Rhine ha proposto alcune interessanti classifiche e « graduazioni » tra fenomeni spontanei e lavoro sperimentale, mantenendosi sul piano teorico ed epistemologico. La dott. Louisa Rhine ha riferito su molte centinaia di comunicazioni personali, relative a fatti spontanei, da essa già raccolte e preliminarmente classificate, e sul loro valore orientativo ed euristico. Da ultimo, il prof. Rhine ha annunziato di aver elaborato un « piano decennale » di investigazioni sul problema della sopravvivenza: piano per il quale spera di ottenere adeguato finanziamento in un prossimo futuro.
Tanto la relazione della dott. Rhine quanto l’annunzio finale del prof. Rhine hanno sollevato notevoli reazioni e controversie. La signora Goldney e il dott. Meier hanno mosso lì per lì alcune brevi critiche; e la mattina successiva, il sottoscritto ha comunicato pubblicamente e dettagliatamente, attraverso un testo scritto, la sua sorpresa e la sua perplessità circa la riesumazione di taluni metodi, e di una impostazione di problemi anche di ordine metafisico, che si ritenevano sorpassati da tempo. Il sottoscritto ha chiesto che sulla validità scientifica di tali metodi e « piani di ricerca» venisse domandato il parere di autorevoli parapsicologi, psicologi, filosofi e metodologi. Questa netta presa di posizione (naturalmente affatto personale) ha riscosso l’approvazione di parecchi tra i convenuti, che ne hanno riconosciuto l’opportunità e la tempestività. L’esigenza di una rivalutazione dei metodi di ricerca è stata riconosciuta in una delle risoluzioni finali, approvate dalla Conferenza.
Le anzidette risoluzioni (quattro in tutto) sono state specialmente intese ad incoraggiare la ricerca e la collaborazione internazionale. Le singole Società nazionali di parapsicologia sono state particolarmente invitate a mettersi in comunicazione e a mantenere i contatti con la S.P.R. e la A.S.P.R., nonché con un «Comitato di continuazione»· che verrà istituito sotto l’egida e a cura della Parapsychology Foundation. I testi delle risoluzioni in parola saranno pubblicati quanto prima.
EMILIO SERVADIO