Lo spettro di Katie King la figlia del losco pirata
Il Tempo 07/08/1962
Oggi si rivela il sordido imbroglio in cui fu trascinato Crookes inventore dei raggi catodici che aprirono la strada ai raggi X
Una clamorosa esperienza di metapsichica
Nell’epoca d’oro dello spiritismo, alcuni fenomeni colpirono in modo singolare la immaginazione di molti proseliti, e di non pochi studiosi. Erano quelli della cosidetta « medianità fisica», le levitazioni dei tavoli, gli spostamenti improvvisi di oggetti e – cosa ancora più mirabile – le « materializzazioni » parziali o totali di figure umane. A proposito di questo ultimo tipo di manifestazioni, anche gli scettici espressero talvolta la loro perplessità; e non mancarono le « conversioni » improvvise alla fede spiritica da parte di chi credeva di aver veduto miracolosamente risorgere, dall’ombra di un gabinetto medianico, le sembianze di un caro estinto, o quelle dl un famoso personaggio del lontano passato. La veridicità di simili avvenimenti fu, beninteso, messa sistematicamente in dubbio da chi negava qualsiasi attendibilità alle esperienze medianiche, e ogni legittimità agli studi di metapsichica, o di parapsicologia. Ma i sostenitori delle « materializzazioni » hanno sempre risposto citando sedute memorabili, e nomi di scienziati illustri che le avevano avallate. Fra le roccaforti di questo sistema difensivo hanno dominato, per circa novant’anni, gli esperimenti condotti dal celebre scienziato Inglese Sir William Crookes con la medium Florence Cook negli anni 1873 e 1874: esperimenti da lui descritti in un libro che ebbe molte edizioni e traduzioni, le Ricerche sui fenomeni dello spiritismo.
Per comprendere l’importanza documentaria delle esperienze di Crookes, occorre ricordare il posto da lui occupato nella scienza del secolo scorso. Crookes è stato lo scopritore del tallio e l’inventore è del raggi catodici. I « tubi di Crookes » aprirono la strada a alla scoperta dei raggi X. I « radiometri di Crookes » esistono in tutti i laboratori. Chimico, astronomo, versato in ogni ramo della fisica di ci allora, William Crookes ebbe tutti gli onori cui uno scienziato può aspirare: tra essi, la presidenza della Royal Society (che accoglie soltanto studiosi dl fama mondiale), e il titolo di « Sir » conferitogli dalla Corona d’Inghilterra.
Mito che crolla
Quando fu indotto a occuparsi delle presunte facoltà medianiche della giovanissima Florence Cook, lo scienziato aveva 42 anni, ed era già famoso. Le sedute si svolsero all’inizio nella casa di un certo Luxmoore, e quindi nella dimora della stessa famiglia Cook. Come è largamente noto, esse culminarono nella ripetuta comparsa di una figura femminile « completamente materializzata », che parlava amabilmente con gli astanti, e che non differiva praticamente in nulla da un essere di carne e d’ossa. Nei suoi scritti, Crookes esalta lungamente la grazia e la bellezza dell’eccezionale apparizione, della quale rilevò persino i battiti cardiaci! La « materializzazione » diceva di chiamarsi « Katie King » (alias Henrie Owen Morgan), 1 e di essere la figlia del noto pirata John King (alias Henry Owen Morgan), che fu Governatore della Giamaica. Era vestita di bianco, con un candido velo sulla testa, e in tale abbigliamento usciva dalle quinte del gabinetto medianico (dove Florence Cook giaceva in stato di trance), e da ultimo vi rientrava. Crookes attesta ripetutamente la genuinità della apparizione, e la assoluta buona fede di Florence Cook. Esistono ancora in circolazione alcune fotografie di « Katie King », e ve n’è persino una in cui la « materializzazione » e William Crookes si tengono affettuosamente sotto braccio. Dai resoconti risulta evidente che le sedute erano sotto la completa direzione dello scienziato, e che la loro autenticità riposa esclusivamente sulla sua personale garanzia giacché esse si svolsero senza alcun controllo obiettivo, in condizioni che oggi apparirebbero inadeguate persino al più sprovveduto ed entusiastico amatore. Uno spiritista dei nostri giorni, B. Abdy Collins, scrisse con buon fondamento nel 1948 che tutto il problema della materializzazione di intere figure umane si regge o cade in relazione a questo famosissimo « caso ».
Dopo il 1874, non vi è stato libro di carattere spiritico, o metapsichico, che non abbia citato le esperienze dl Crookes come positive e dimostrative. Il grande fisiologo Charles Richet, scopritore dell’anafilassi e premio Nobel, scrisse nel 1922 che le eaperienze di Crookes con la medium Cook « sono del granito, e tali che nessuna critica ha potuto scalfirle ».
In anni recenti, tuttavia la consistenza di questo « granito » era stata più volte messa in discussione. Ai fini di un opportuno riesame delle famose sedute, la Signora Eileen Garrett, presidente della Parapsychology Foundation di New York, ha promosso una sistematica ricerca del materiale e delle fonti, affidandone l’incarico a uno studioso inglese Trevor H. Hall, già noto per vani lavori di parapsicologia, e per lo spirito critico in essi dimostrato. Il risultato delle pazienti investigazioni di Hall è contenuto in un libro, The Spiritualists (Gli spiritisti), apparso in questi giorni per i tipi dell’editore Duckworth, di Londra.
Si tratta – purtroppo o per fortuna, a seconda dei punti di vista – di una implacabile, totale e ben corroborata demolizione: forse la più completa, e senza alcun dubbio la più sensazionale che abbia mai avuto luogo nella storia dello spiritismo e delle ricerche psichiche. Nel suo libro, Trevor Hall dimostra esaurientemente che Florence Cook era una insidiosa e avventurosa pseudo-medium; che tutta la sua famiglia era composta da gente senza scrupoli; che la « materializzazione » chiamata « Katie King » non era se non un camuffamento della stessa medium; e, come se non bastasse, che tutto il ciclo delle sedute del 1873-74 non fu se non un comodo paravento, messo in atto con la connivenza dello stesso Crookes, volto a coprire una relazione amorosa che il maturo scienziato aveva stabilito con la giovane e graziosissima Florence!
I principali fatti denunciati da Trevor Hall sono i seguenti. Anzitutto, i primi « saggi » della cosiddetta medianità di Florence Cook, che già una volta era stata colta in frode, ancor prima di conoscere Crookes. In secondo luogo, la palese negligenza, da parte di Crookes, di ogni elementare misura di controllo obiettivo, la sua ovvia infatuazione, le sue espressioni fra ditirambiche e puerili. Nel corso della trattazione, lo scrittore descrive lo sfruttamento sistematico di un ricco spiritista inglese, Blackburn, da parte dell’intera famiglia Cook; la flagranza di frode in cui fu colta Florence Cook in epoche successive alle sedute con Crookes; la pseudo-medianità e gli sfrontati trucchi della sorella minore di Florence, Katie Cook: tutto l’ambiente facilone e irresponsabile degli spiritisti di allora.
Troppo pura?
Ma uno degli argomenti capitali dell’opera è la testimonianza, sia pur tardiva, di un ex amico di Florence Cook, il signor F.G.H. Anderson. Questi aveva avuto da giovanissimo una relazione con l’ormai matura medium; ed essa gli aveva rivelato molti episodi della propria vita. Fra essi, c’era l’avventura amoroso-medianica con William Crookes! Le dichiarazioni di Anderson furono rilasciate primamente nel 1922, e tenute segrete. Giunto in età avanzata, ed essendo ormai defunti tutti a protagonisti dei famosi episodi, egli sciolse ogni riserva nel 1949, e firmò una lunga relazione per la Società di Ricerche Psichiche di Londra. Giova dire che non un solo dettaglio di tale relazione è risultato non vero. Florence Cook sembra aver avuto una vita sentimentale piuttosto complessa.
Un curioso particolare sembra dare un tocco finale a questo quadro fantastico, in cui si vede una ragazza graziosa e scaltra che sfrutta l’altrui credulità nell’ambiente dello «spiritualismo » londinese del tempo, che seduce un uomo celebre, e che riesce a renderlo per qualche tempo complice di un sordido imbroglio. In uno dei suoi scritti sulle sedute con la Cook, William Crookes si mostra a tal punto affascinato da… « Katie King » da scriverne addirittura in versi! Hall poté rapidamente appurare che i versi in questione (pubblicati senza indicazione di autore) non sono di Crookes, bensì di Byron: e che mentre Crook, aveva trascritto con esattezza sei versi di un’ottava – in cui s’inneggia alla bellezza celestiale di una fanciulla – ne aveva omessi due: quelli cui la fanciulla in questione indicata come « troppo pura anche per il più puro dei legami umani ». Sembra legittimo infierire che Crook stesse sapesse sin troppo bene l’inapplicabilità di simili espressioni a « Katie King » alias Florence Cook.
Trent’anni fa, apparve la traduzione italiana dell’opera «spiritica» di William Crookes. L’autorità di questi sembrava una tal garanzia, che noi stessi presentammo il volume ai lettori italiani, con una prefazione in cui era reso omaggioal celebre scienziato, il quale – scrivemmo allora – non aveva avuto timore di compromettere la propria riputazione occupandosi di fenomeni medianici, e non aveva esitato a riconoscerli autentici.
Dobbiamo oggi amaramente riecederci, pensando a quale fosse in realtà il « compromesso » a cui Crookes, irretito e fors’anche ricattato da Florence Cook, aveva dovuto addivenire. Ma l’amore della verità, ripetiamo, non può non superare e trascendere ogni suscettibilità, personale: e ci è pertanto motivo non già di rammarico o di disagio, bensì di soddisfazione, l’aver segnalato, primi in Italia, l’opera accusatrice Trevor Hall, che gettando a mare una pseudo-medianità fraudolentemente avallata, contribuisce a purificare l’atmosfera, ancora densa di scorie e di veleni, che avvolge certe e ricerche psichiche da un secolo a questa parte.
Emilio Servadio