Il matrimonio segreto
PSICHE – Anno 2 – n°3-4 – 1949
Parlare di « matrimonio segreto » a proposito delle nozze, avvenute il 28 gennaio a Roma, degli attori americani Linda Christian e Tyrone Power, potrebbe sembrare un ingiustificabile paradosso.
Tuttavia, a guardar le cose da vicino, questo matrimonio ha proprio un suo aspetto segreto, un aspetto che gli innumerevoli ammiratori, « tifosi », curiosi e simpatizzanti della « coppia felice » – dal più alto al più umile – hanno completamente ignorato e non possono conoscere.
Noi non sappiamo se Tyrone Power e Linda Christian si vogliono bene poco o tanto; se ritengano di aver costituito un’unione stabile, o se invece il loro sia un altro dei vincoli effimeri, per quanto legalizzati, cui ci ha abituato la società americana ed hollywoodiana.
Sotto questo aspetto, il matrimonio dei due attori cinematografici è, e rimane, veramente un segreto, che nessun lampo di magnesio, nessuna indiscrezione giornalistica può svelare.
Ma quello che qui c’interessa non è, a dir la verità, il lato segreto: è invece proprio il lato spettacolare e coreografico di questo matrimonio, con tutte le sue incredibili girandole di gioielli, uova, farina, veli, abiti sgargianti, orchidee bianche e milioni.
C’interessa, questo aspetto, perchè pensiamo a ciò che sarebbe altrimenti costata, per i due attori professionisti – non dimentichiamo questo particolare – una così enorme, formidabile pubblicità (dato e non concesso che la si potesse avere tutta quanta mediante il denaro).
La scena si svolge a Roma, in una giornata quasi primaverile: folla plaudente, altissime personalità italiane e straniere in chiesa e fuori; diecine di migliaia di fotografie su tutti i giornali e periodici d’Europa e d’America; « numeri speciali» di riviste; otto case cinematografiche mobilitate per altrettanti films che saranno visti da milioni di persone; un’udienza speciale del Pontefice…
Tutto ciò è costato, agli attori professionisti Linda Christian e Tyrone Power, tre o quattro milioni (di lire) e… un matrimonio, che fra un anno o due potrebbe, come tanti altri (compreso il precedente del volubile « Ty »), dissolversi attraverso il divorzio.
Tanto di cappello al senso commerciale dei due attori, che hanno strepitosamente valorizzato se stessi con poca spesa e nessuna fatica. E un « grazie » di cuore – che come è noto non costa nulla a nome dei divi, per coloro che hanno reso possibile la riuscitissima montatura: ai dignitari della Chiesa, ai « pezzi grossi » della politica, agli esponenti del gran mondo, ai giornali, alle riviste, alle varie « settimane Incom » d’Italia e di fuori; e soprattutto, beninteso, al pubblico, che non ci ha guadagnato un soldo, e che ha invece pagato per vedere, leggere, assistere e sapere; al buon pubblico pagante che legge i settimanali a rotocalco, che affolla i cinema, e che ha consolidato col proprio denaro la fama e la posizione di « Linda e Ty ».
Altri in America, che non hanno avuto la stessa felice idea, si morderanno le mani. Che cos’è, dal punto di vista pubblicitario, il più sfarzoso matrimonio a Hollywood in confronto a questo di Roma, con tanto di udienza privata in Vaticano? Parecchi attori ed attrici statunitensi darebbero un anno di guadagni per poter essere « ripresi » con un qualsiasi Cardinale; e quei due, invece, come diceva un popolano di Testaccio, « co’ la cosa der santo matrimonio, ci hanno avuto a disposizione puro er Papa! ».
Rimane, dietro tutto ciò, il vincolo che unisce due essere umani; rimane il rapporto privato,, il « matrimonio segreto ». Ma quello, come abbiamo detto, per lo meno in questa sede non c’interessa.