I libri di psicoanalisi in Italia
La voce della libreria – aprile 1966
L’editoria italiana non si è particolarmente distinta, nella pubblicazione di opere psicoanalitiche, né per abbondanza di produzione, né per scelta oculata di testi. Le ragioni di questo stato di cose sono da ravvisarsi nella notevole confusione che esiste tuttora in Italia circa la psicoanalisi – per cui parecchi editori hanno pubblicato libri «a orecchio», senza consultarsi con qualcuno dei pochi competenti, e affidando le traduzioni (poiché di traduzioni quasi sempre si tratta) a persone magari volenterose, ma nondimeno impreparate. Troviamo così che mentre sono apparsi testi di nessun valore, o di critica mal fondata e controproducente, non sono stati ancora pubblicati libri ormai classici e di particolare importanza. Basti pensare che non esistono ancora traduzioni italiane di opere come Un ricordo d’infanzia di Leonardo da Vinci di Freud, o L’Io e i meccanismi di difesa di Anna Freud. Non si può trovare in italiano neppure un libro di Karl Abraham; e Sandor Ferenczi è noto soltanto per un suo brillante, ma discutibilissimo saggio Thalassa. Edmund Bergler è praticamente sconosciuto; e si è dovuti arrivare al 1966 per vedere finalmente pubblicato in italiano qualche breve lavoro di quella che è stata una delle più straordinarie personalità del mondo psicoanalitico: Melanie Klein.
Naturalmente, parecchi editori hanno mostrato di non fare alcuna distinzione tra psicoanalisi e altri indirizzi o scuole di psicologia, quali la psicologia analitica di Jung, la psicologia individuale di Adler, e altre ancora. Ma ciò, purtroppo, è errore comunissimo – volontario o involontario – di molti Italiani anche colti. Sotto la bandiera prestigiosa della psicoanalisi (freudiana) quanta merce di contrabbando, editoriale e non editoriale, è passata e continua a passare!
Ciò premesso, si può procedere a ricordare le Case editrici che più si sono segnalate nella pubblicazione di buoni testi psicoanalitici, e le opere più significative, con particolare riguardo agli ultimi otto o dieci anni. Di più, in una rassegna che non vuol essere una bibliografia sistematica, in verità non si può fare, poiché per quanto il loro numero globale sia da definire scarso, si può ritenere che dal 1946 in poi, siano apparsi in Italia non meno di un centinaio di libri di psicoanalisi.
L’editore Boringhieri di Torino si è assunto il compito assai impegnativo di pubblicare l’Opera omnia di Freud. Ciò torna a suo onore; ma non si può non rilevare che dal 1961 a oggi, il meritorio programma ha avuto soltanto un inizio di esecuzione: sono apparse le lettere a Wilhelm Fliess sotto il titolo Le origini della psicoanalisi, le Lettere di Freud a familiari e conoscenti, le Lettere alla fidanzata, il saggio monografico sulla Gradiva di Jensen, una piccola antologia di scritti minori, e alcuni brevi lavori sotto il titolo di Psicoanalisi: esplorazioni divulgative. Nessuna delle opere maggiori (le quali non tutte, e non sempre, sono reperibili in altre edizioni italiane). Quanti anni dovranno ancora passare prima del compimento dell’impresa?
Per i tipi di Boringhieri sono comunque apparse altre pregevoli opere di noti psicoanalisti, quali Helene Deutsch (Psicologia della donna, in due volumi), Ludwig Eidelberg (Patologia comparata delle nevrosi) e Cesare L. Musatti (Psicoanalisi e vita contemporanea). Lo stesso editore ha «ereditato» da Einaudi un lavoro di Freud (Inibizione, sintomo e angoscia) e un’opera di Musatti (Trattato di psicoanalisi, in due volumi).
Astrolabio di Roma pubblicò parecchi anni or sono diverse opere di psicoanalisi (ricordiamo di Freud, l’Introduzione allo studio della psicoanalisi, 1° e 2° serie di lezioni, e la Psicopatologia della vita quotidiana; di Otto Fenichel il Trattato di psicoanalisi; di Alice Balint La vita interiore del fanciullo; di Charles Baudonin L’anima infantile e la psicoanalisi). Ne va ripubblicando alcune, e ha arricchito recentemente la serie con il già citato Thalassa, di Sandor Ferenczi, e con l’ultimo saggio su Freud, di Reuben Fine.
L’Editrice Universitaria di Firenze si specializzata, come tutti sanno, in opere di psicologia, psichiatria, psicoterapia e psicoanalisi. Abbastanza numerosi, fra i tanti, i libri di indirizzo freudiano. Oltre al Sommario di psicoanalisi di Freud, ricordiamo Medicina psicosomatica di Franz Alexander, Volti e maschere dell’inconscio di Ludwig Eidelberg, Che cos’è la psicoanalisi? di Ernest Jones, Diario di una schizofrenica di M. A. Sechehaye. In più, opere di psicoanalisi relative a problemi della fanciullezza e dell’adolescenza, a cura di André Berge, John Bowlby, Susan Isaacs, Hans Zulliger, ecc.
Per i tipi del Saggiatore di Milano sono apparse poche, ma importanti opere di psicoanalisi. Basti menzionare la grande biografia Vita e opere di Freud di Ernest Jones (in tre volumi) e, da ultimo, Nuove vie della psicoanalisi di Melanie Klein, Paula Heimann, Roger Money-Kyrle e altri esponenti della cosiddetta «scuola inglese». Un altro editore milanese, Feltrinelli, ha inserito nella collana intitolata «Biblioteca di psichiatria e psicologia clinica» un’opera freudiana-kleiniana di un valente analista italiano, Franco Fornari: La vita affettiva originaria del bambino. Nella stessa collana sono apparsi libri di analisti famosi quali Michael Balint (Medico, paziente e malattia) e Frieda Fromm-Reichmann (Principi di psicoterapia; Psicoanalisi e psicoterapia). Da Feltrinelli è stato edito altresì il libro di saggi Perversioni sessuali, a cura di Sandor Lorand e Michael Balint. Di Fornari è uscito un altro libro, Psicoanalisi della guerra atomica, nelle Edizioni di Comunità (Milano).
Nella collana «Saper tutto» di Garzanti (Milano) sono apparse varie opere divulgative: di Antonio Miotto (La psicanalisi), di Emilio Servadio (Il sogno), di Ludwig Marcuse (Sigmund Freud). Longanesi (Milano) ha pubblicato un brillante libro di psicoanalisi applicata, Saper ridere, di Martin Groriahn, e La psicologia dell’attualità di Emilio Servadio.
Bompiani (Milano) sembra essersi specializzato in libri di psicoanalisi antropologico-culturale, come L’individuo e la società di Abram Kardiner, o Lo studio dell’uomo, di Kardiner ed Edward Preble. Sugar (Milano) ha pubblicato alcuni libri di Theodor Reik (Il masochismo nell’uomo moderno, Sessualità e sentimenti, Amore e lussuria) e la voluminosa opera di Wilhelm Stekel Psicologia e terapia del feticismo.
La Nuova Italia di Firenze cura opere di pedagogia a orientamento anche analitico: basterà menzionare La libertà nell’educazione e Genitori sbagliati di André Berge; Lo sviluppo intellettuale dei bambini al di sotto degli otto anni e Lo sviluppo sociale dei bambini di Susan Isaacs. Vale la pena di menzionare ancora le edizioni Adelphi di Milano per La vita contro la morte di Norman Brown e per Il prezzo della vita di Bruno Bettelheim; e le Edizioni Tempora di Roma per Psicanalisi e Filosofia di Fausto Antonini.
Non ci sembra di aver dimenticato, in questa rassegna, opere veramente di primo piano (e se così fosse, ne chiediamo senz’altro venia). Tutto sommato, il panorama appare un po’ meno sfavorevole di quanto avessero forse fatto pensare le parole piuttosto dure con le quali abbiamo cominciato la nostra disamina. Tuttavia rimane – è innegabile – molto da fare. Occorre, soprattutto, che gli editori stiano in contatto più stretto con i pochissimi competenti italiani; e che questi ultimi scrivano un po’ di più, traducano un po’ di più, si diano un po’ più da fare insomma – affinché la «voce» psicoanalisi appaia più frequentemente e autorevolmente nei cataloghi e negli indici analitici dell’editoria italiana.
Emilio Servadio