J. Abelson: Misticismo Ebraico – La Kabbala. Traduzione e prelazione di V. Vezzani- Fratelli Bocca ed. Torino, 1929. – L. 15.
L’Italia Letteraria 7-4-1929
Il Vezzani, studioso tra i più seri e preparati, ha avuto l’ottima idea di far includere nella benemerita collezione del Bocca una sua accurata traduzione del recente scritto di J. Abelson sulla letteratura mistica ebraica, quale si è venuta elaborando accanto al testo Biblico ed alla letteratura teo¬logica in senso stretto. Senza pretendere con questo saggio, condotto del resto col desiderabile rigore scientifico e sui testi originali, di superare le classiche opere del Franck o del Vuillaud, l’A. è riuscito a dare al lettore medio un panorama abbastanza completo, e chiaro per quanto può esserlo un riassunto, del primitivo misticismo della Merkgbiàh, di quello di Filone Alessandrino, della filologia esoterica del Sepher Yetstrah, della complicato architettura cosmologica dello Zohar, indicando via via con precisione i lati originali delle varie dottrine, e quelli che costituiscono derivazioni da sistemi diversi o che risentono l’influenza. Senza entrare in merito alle teorie esposte, che richiederebbero un lungo e minuzioso esa¬me comparativo, ci piace dichiarare che il libro, il quale si proponeva di dimostrare infondata la veduta di chi considera il Giudaismo religioso come antimistico perché imperniato sul concetto di un Dio assolutamente trascendente e su quelli di religione-legalismo e di religione-nazionalismo, ha perfettamente raggiunto lo scopo. Dietro le apparenze note e più elementari del Giudaismo, l’A. ce ne addita infatti uno più vero e maggiore: quello che, rivelando il proprio altissimo contenuto mistico, si riscatta dalla accusa di soverchia «terrestrità» e senz’altro si affratella, nei suoi elementi più puri, alle grandi tradizioni sapienziali d’Oriente.
Emlio Servadio.