P. Marini: L’enigma del destino rivelato dalla mano (*)
Luce e Ombra 1931
Un altro libro sulla chiromanzia, non migliore né peggiore di tanti altri. Questa curiosa semi-scienza, sulla cui storia e fortuna si potrebbero veramente scrivere molte pagine, ha un suo valore, per chi non sia del tutto schiavo di preconcetti, in ordine a due elementi: quello fornito dall’esame della forma della mano (chiroscopia) e quello per cui i segni del palmo possono fornire a particolari soggetti un modo di « entrare in contatto » e di produrre in sé stessi l’affiorare di facoltà metagnomiche. Di là da questi due elementi, tutto è da dimostrare; e poiché, mancando ogni legame tra osservazione e deduzione, la dimostrazione non può avvenire nel senso logico della parola, occorrerà che essa si fondi su base statistica: che si formulino, cioè, delle « proposizioni di tendenza ». Non ci risulta che questo sia stato fatto sinora con un certo sistema; cosicché affermazioni quali per es. : « Una linea trasversale, breve e marcata, sul monte della Luna, indica acido urico» non hanno per ora, secondo noi, alcun senso. Quanto al libro del Marini, esso è un trattatello bene ordinato, con parecchie illustrazioni, con una caratterologia delle impronte somatiche abbastanza riuscita in appendice.
Emilio Servadio
(*) R. Gissi, Torino, 1931, L. 12.